Il Territorio

Il territorio

 Il territorio del Villaggio Dalmazia è situato nella zona sud di Novara. Al momento della costruzione del Villaggio sii trattava di un territorio ancora in gran parte agricolo, in cui erano presenti il nucleo abitativo della Cittadella e poche altre costruzioni. L’urbanizzazione avverrà solo successivamente tanto che, quando viene inaugurato il Villaggio Dalmazia, i profughi hanno la sensazione di essere staccati dal contesto urbano di Novara. I terreni appartengono in gran parte alla Fornace Bottacchi. Si tratta di una delle più antiche fabbriche novaresi: fondata nel 1770, si occupa della produzione di materiali per l’edilizia e decorazioni in terracotta e proprio in queste zone argillose trova la materia prima per la sua attività.

Fino al 1969, anno della chiusura della fabbrica, questi terreni sono percorsi da un trenino che porta dalle cave allo stabilimento, sito nella zona tra Viale Giulio Cesare e Viale Verdi, l’argilla indispensabile alla produzione dei laterizi. In molti è ancora vivo il ricordo di questo trenino, tanto che quando si decide di istituire un Palio che metta amichevolmente una contro l’altra le varie zone del Rione, si sceglie di chiamarlo “Palio della Fornace” e i concorrenti sono impegnati a correre con carriole che trasportano mattoni. La zona è periferica e non presenta particolari costruzioni di interesse artistico, tuttavia è stata coinvolta territorialmente nella Battaglia detta della “Bicocca” del 1849 e alcuni edifici e zone conservano il ricordo di questo evento. La cascina Rasario è una di questi edifici: antica cascina costruita alla fine del 1700 dallo stampatore Rasario e divenuta nel 1849 una delle sedi dell’esercito piemontese che combatteva contro gli austriaci, oggi è soggetta a vincolo quale “edificio rurale avente interesse storico” (D.lgs:42/2004).).

Altra zona di un certo interesse è il Vicolo della Balla: pur in parte snaturato da recenti interventi edilizi in quella che era la sua originale struttura architettonica, con piccoli edifici “di ringhiera” ricorda ancora nel nome la presenza di una “balla” di cannone della battaglia del 1849 incastrata nella facciata di una abitazione, oggi sciaguratamente abbattuta. Nel 1953 la prefettura sceglie questa zona della città per costruire il Villaggio Dalmazia, il cui progetto prevede di racchiudere, in uno spazio complessivo di sedici isolati, “302 alloggi per un totale di 1.108 vani” [L. Peteani, 1988], destinati ad accogliere 1.300 profughi. Il 20 agosto 1956 il Villaggio Dalmazia è ufficialmente inaugurato. La rimanente urbanizzazione è più recente: saranno costruite dapprima le villette tra la Cittadella e il Villaggio, poi i grandi complessi

condominiali di Via Monte San Gabriele e di Via Spreafico, il nucleo delle villette a schiera e delle palazzine tra il Villaggio, Via Mainero e la tangenziale ed infine i condomini della zona Piazza D’Armi. Attualmente il rione ospita anche un centro comunitario di quartiere, già sede del Quartiere Sud, ora in ristrutturazione. Più recentemente è stato edificato un centro di ricovero “i Tigli” per anziani con disabilità. Ormai non vi è più soluzione di continuità tra la città e il rione.

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