Giorgio De Cerce

 Mi chiamo Giorgio De Cerce

Sono nato a Zara in Croazia

Nel 1944. Mio padre Alberto, agente della Polizia Stradale di Zara, era il portaordini del Governatore della Dalmazia, Bastianini. Zara aveva subito importanti bombardamenti nel 1943 da parte dell’aviazione anglo – americana che l’avevano distrutta quasi completamente con oltre 4000 morti: è successo per Zara quello che è successo per Dresda in Germania e per questo viene chiamata “la Dresda dell’Adriatico”. Nonostante che con l’armistizio di Cassibile l’8 settembre 1943 sia stata proclamata la cessazione delle ostilità da parte del Governo Italiano nei confronti di tutti i suoi belligeranti, i partigiani jugoslavi sono entrati nelle città italiane in Istria, Fiume e di tutta la Dalmazia con l’intento di effettuare una pulizia etnica. Zara è stata abbandonata dalle autorità italiane il 30 ottobre 1944 e da quella data sono entrati i partigiani. Mio padre, avendo la coscienza tranquilla e mia madre incinta, è rimasto in città ma è stato internato in un campo di concentramento jugoslavo, forse sulle isole Incoronate e da lì non è più tornato. La città di Zara aveva 33.640 abitanti nel 1913 (sotto l’Austria) con l’83% di etnia italiana, ridotti a 21.372 nel 1938 e 9500 nel 1945. Sono stati fucilati, annegati, uccisi dai partigiani jugoslavi 900 persone, deportati 435, arruolati a forza nell’esercito jugoslavo 2000 persone. Rimasero soltanto 12 famiglie italiane. Mia madre chiese di rimanere italiana optando per la cittadinanza italiana. Poiché l’opzione doveva essere decisa dalle autorità jugoslave, le venne concessa solo nel 1947 (anno in cui siamo venuti in Italia), facendosi nazionalizzare tutti i suoi beni. La provincia di Zara, la più piccola delle provincie italiane nel 1930, cessò praticamente di esistere il 10 febbraio 1947, quando non rimase nessun funzionario italiano. Ricordo che a Novara c’è un altro testimone dei gravi fatti accaduti in quegli anni: il presidente ANVGD, Nini Sardi, è scampato alla strage di Vergarolla, vicino Pola, avvenuta il 18 agosto 1946 e costata la morte di 64 persone, molti dei morti erano bambini. Alcuni “combattenti” comunisti hanno fatto saltare degli ordigni bellici presenti sulla spiaggia, in prossimità del luogo dove si stavano svolgendo gare di nuoto). È stato un episodio di terrorismo simile a quello che si è verificato in occasione della maratona di New York.

Alberto De Cerce

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